Stavo arrivando alla cassa in un Hobby Center e la mia attenzione viene catturata da un ragazzo e dal suo papà.
Il ragazzino tiene un sacco grande con attrezzi vari e, contemporaneamente, spinge la sedia a rotelle sulla quale siede il papà. Si parlano e ridono, cercano tra gli scaffali e la complicità che li lega è visibile, si tocca.
Amore, rispetto, affetto.
Il pensiero è andato a mia figlia adolescente e alla complicità che vorrei…..
Da adolescente non avevo tutta quella complicità con i miei genitori; e credo sia giusto così. Ma da grande sono ‘tornata’ da loro, e credo che se non mi fossi allontanata non li avrei mai amati davvero…
Sì hai ragione, nemmeno io avevo complicità! Però da mamma è difficile vivere l’adolescenza della figlia!!! Un abbraccio
L’adolescenza dei figli spesso significa vivere con un tizzone ardente da maneggiare con le pinze per il caminetto. Quelle lunghe per intenderci! Poi verso i venti migliora, l’importante è non mollare mai e continuare ad esserci anche quando sarebbe più semplice fare gli evanescenti 🙂
Si !!! Evanescente ecco come vorrei essere ma con ci riesco e mi arrabbio anche con me stessa…..I 20 sono lontani, siamo quasi a 15…! Grazie per il pensiero!
a volte, i problemi veri, aiutano.
Un abbraccio grandissimo!
un quadro anche commovente…
tranquilla Elena, chi bene semina, bene raccoglie
Stefano
Speriamo!!! A presto
Chissà perchè il papà era sulla sedia. Un incidente? Allora forse il figlio era felice di averlo ancora con lui. Una malattia in corso? Allora il figlio stava cercando di vivere quanto più possibile con il suo papà per aver quanti più ricordi possibile da serbare per quando non l’avrà più.
L’immagine di un sentimento. Un’immagine d’amore.
Grazie per questo spaccato di vita
un abbraccio
Claudio
Grazie a te per il commento! Non so cosa sia successo, ma è stato molto toccante!